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La storia di Aurora si disvela al lettore attraverso due filoni narrativi alternati. Come madre, si confessa alle figlie, cercando di espiare le colpe che gravano sul suo capo e non le permettono di muoversi, superando i dolori del passato. Come figlia, è una bambina che ama la vita e cerca di conoscere ogni sfaccettatura di essa, peccando di ingenuità. Una vicenda lascia il passo all'altra cadenzatamente, permettendo al lettore di conoscere la psiche della protagonista e l'evoluzione della sua mente, la crescita personale e le esperienze vissute, che l'hanno tramutata in donna. Vittima di un sistema marcio che sin dagli anni della giovinezza ha lasciato sul suo corpo cicatrici indelebili, Aurora non rinuncia al racconto di sé, nonostante il timore del giudizio delle figlie. Sostenuta dal suo cavaliere notturno Luca, la donna mostra quindi i segni del proprio dolore senza reticenze ed eufemismi, in un romanzo che mette il lettore davanti a una vita pregna di sofferenza ma non schiacciata da essa. Sola e ferita, la giovane Aurora si getta in una realtà tanto distante da lei, fatta di droghe e di sregolatezza, sterile placebo per le sue ferite che non si rimarginano. Sull'orlo del baratro, però, avviene la svolta. Aurora compie infatti un cammino catartico che le insegna a ballare sotto la pioggia, acquisendo la consapevolezza delle proprie difficoltà con animo sereno e imparando a guardare avanti con maturità.